Secondo il pensiero di Evola nel vecchio sistema dell'ordine mondiale il re era considerato un essere sacro, le virtù e i poteri divini discendevano su di lui. Le istituzioni tradizionali erano basate su lasciti sacri. Lo stato stesso aveva un significato trascendente. Evola faceva riferimento inoltre a una qualità speciale del sangue che egli dichiarava esistere un tempo nelle case regnanti. Soprattutto ammirava come re ideale Goffredo di Buglione, primo re latino di Palestina subito dopo la prima crociata, il lux monarchorum (luce dei monarchi). L'uomo poteva solamente innalzarsi, per mezzo del governo di una élite spirituale, di coloro che vestono la cintura o corda degli iniziati che segna i portatori dell'influenza invisibile.
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